POSTUROLOGIA E PODOLOGIA
  BIOMECCANICA E POSTURA
 


"La Biomeccanica, disciplina che ha per oggetto lo studio del movimento negli organismi umani viventi, occupa una posizione di assoluta importanza nella biologia.
Il Primo e fondamentale criterio che informa la indagine biologica in genere è quello per cui si contrappongono e convergono il passato e il presente, la cui dinamica del divenire delle forme e la condizione morfo-funzionale in atto, la "vita nel tempo" e "la vita nell'azione", come disse Luria.
Il concetto di struttura è tutt'altro che definito, struttura come forma, organizzazione, sistema, insieme, funzione, tesse una rete di eventi piuttosto complessa.
Fra storia e struttura è inestricabile e ostico scinderne i confini, visto che nella struttura come materia è memorizzato il suo stesso passato, passato di un presente; e molto più tortuosa è la convergenza fra struttura e funzione dato conto che la struttura è il risultato dell'azione la cui regia è la funzione; ne consegue la variabilità che conferisce alla struttura la attitudine a reagire alle forze fisiche dell'ecosistema di cui è permeato.
Il piede è analizzato sotto i suoi differenti volti della vita.
"Sullo sfondo di un'immagine di BIANNUCCI ha elaborato in riferimento alla successione degli stati di aggregazione della materia (l'infinitamente piccolo "si ripete" nell'infinitamente grande; le stesse leggi operano  nelle varie dimensioni),si immagini che i molteplici livelli di vita del piede, dal molecolare al tessutale, dall'architetturale al morfologico, al biomeccanico, siano collocati, ciascuno al proprio posto, in un sistema di reti nelle reti di cui l'ultima, la più complessa, che tutte le altre contiene, accoglie il piede dell'uomo a fine sviluppo. L'idea che si fa propria è quella per la quale la struttura è qulacosa di più di una sagoma, qualcosa di più di una configurazione statica di componenti. Vi è un flusso continuo di materia che attraversa un organismo vivente, mentre la sua forma si conserva. C'è sia sviluppo che evoluzione. Quindi la comprensione della forma biologica è indissolubilmente legata alla comprensione dei processi metabolici ed evolutivi.
Di diritto rientra l'osservazione avanzata dal fondatore della medicina sperimentale Claude Bernard, il quale insistette molto sul rapporto stretto e profondo fra un organismo e il suo ambiente, lo stesso autore fu il primo a sostenere che c'è anche un ambiente interno, in cui vivono i suoi organi e i suoi tessuti; concetto che qulache anno dopo Walter Cannon sviluppò come Omeostasi. Ad unificare tutte le dimensioni biologiche, anche nel piede cito l'idea presa in prestito dalla biologia vitalistica che postula l'esistenza di campi immateriali Morfogenetici, che generano la forma come agenti dello sviluppo e del mantenimento della forma biologica; questa entità morfogenitica immateriale è qui identificata come la antigravitarietà. L'antigravitarietà non è una funzione ma una organizzazione, e il substrato organizzato è interpretato come un Sistema complesso e in grado di autoorganizzarsi. Per Antigravitarietà si intende il controllo dell'ambiente, di cui la gravità è di gran lunga la forza più valida, al fine di quel moto "che va inteso come fondamentale espressione di vita".
A queste premesse si ispira la proposizione del "profilo ecologico" che ne circoscrive il contenuto in un contesto sistemico difficile da abbracciarlo tutto... (continua )

                                                Tratto dalla Presentazione della Tesi dal titolo "Podologia: modello antropologico, modello biomeccanico, modello neurofisiologico" del dott. Valerio Chionna
 
 
   
 
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