POSTUROLOGIA E PODOLOGIA
  PODOLOGIA NON LINEARE
 



RIFLESSIONI SULLA POSTURA    
domenica 25 novembre 2007

Spunti e riflessioni sulla podologia non lineare

La funzione dell’equilibrio e della postura è funzione assai complessa, in quanto consente l’interazione dinamica del soggetto con l’ambiente circostante, in armonia con la forza “collassante” della gravità. Tale funzione è il risultato dell’elaborazione a livello del tronco encefalico (nuclei vestibolari e sostanza reticolare in particolare) di afferenze da diversi sistemi: sistema vestibolare e uditivo, visivo, somestesico (propriocettivo); tale elaborazione è modulata dall’attività del cervelletto, della corteccia cerebrale e del sistema extra-piramidale. Questo “sistema dinamico” e con capacità di auto-organizzazione, è composto da un numero elevato di parti interagenti in modo non lineare, che danno luogo a comportamenti globali che non è possibile spiegare con una singola legge fisica. Caratteristica comune ai sistemi complessi è la possibilità di amplificare un piccolo fenomeno locale portando tutto il sistema in uno stato qualitativamente nuovo. Tale possibilità di amplificazione si effettua, a fini terapeutici, attraverso l’ Informazione (grandezza fisica che sottende ogni processo biologico), nel significato che Bateson sottolineava :“L’informazione è una differenza che genera una differenza”. Lo stimolo propriocettivo plantare rappresenta quella “diversità” che, raggiungendo i centri superiori attraverso trasduzione recettoriale, genera, a sua volta, una “differenza” nel tono della postura eretta. Questo guadagno tonico, output del sistema, non è decisamente proporzionale all’input (l’esiguo spessore di sughero sotto la pianta del piede). Premessa: oggi si tende sempre più a riconsiderare il recettore podalico come organo di senso, organo antigravitario, indispensabile componente di un più complesso sistema della postura e dell’equilibrio. Questo “sistema dinamico” e con capacità di auto-organizzazione, è composto da un numero elevato di parti interagenti in modo non lineare, che danno luogo a comportamenti globali che non è possibile spiegare con una singola legge fisica. Caratteristica comune ai sistemi complessi è la possibilità di amplificare un piccolo fenomeno locale portando tutto il sistema in uno stato qualitativamente nuovo. Tale possibilità di amplificazione si effettua, a fini terapeutici, attraverso l’ Informazione (grandezza fisica che sottende ogni processo biologico), nel significato che Bateson sottolineava :“L’informazione è una differenza che genera una differenza”. Lo stimolo propriocettivo plantare rappresenta quella “diversità” che, raggiungendo i centri superiori attraverso trasduzione recettoriale, genera, a sua volta, una “differenza” nel tono della postura eretta. Questo guadagno tonico, output del sistema, non è decisamente proporzionale all’input (l’esiguo spessore di sughero sotto la pianta del piede).  – dott. Giovanni Pepè / Prof. Fabio Moro
 
 
   
 
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